E il Pontificio accettò le lire

E il Pontificio accettò le lire - News on line

Le poste del Papa-Re si modernizzano.

Addio a Bajocchi e Scudi: era il 18 giugno 1866 – precisano nel volume “Stato Pontificio 1852-1870” firmato A. Barcella, G. Bizzarri, A. e M. Zanaria  – e Roma adottò ufficialmente il sistema metrico decimale e, con esso, una organizzazione monetaria basata sulla lira, divisa in centesimi. Proprio l’adozione dei nuovi sistemi fu la base per i nuovi francobolli, usciti in ogni caso oltre un anno dopo, il 21 settembre 1867. I sette tagli emessi, costituiscono quella che i filatelisti individuano come la seconda delle tre serie effettivamente emesse dalle poste del Papa-Re. I francobolli di questa serie risultano identici ai precedenti se non fosse per le chiavi decussate ed il triregno, questa volta proposti però in cornici differenti e su carta di colori vari e decisamente più intensi.

Cosi come la serie del debutto, giunta a più riprese tra 1852 e 1864, anche questa emissione non è dentellata. Sette i tagli base rispetto agli undici raccolti nella prima: il valore più pregiato risulta il 3 centesimi, noto in due sfumature di colore: grigio rosa (è più quotato come nuovo: il Sassone 2008 lo prezza 5mila euro, considerandolo con gomma incompleta) e grigio (in questo caso sono privilegiati i pezzi usati, su frammento o lettera, valutati rispettivamente 12.500, 15mila e 150mila euro). Va inoltre citato il 3 centesimi verde, non emesso a causa di un cambio della tariffa per l’affrancatura delle stampe, ridotta a 2 centesimi in seguito a un accordo con le poste italiane.

Con soli 6 esemplari noti, valutati dal Sassone 200.000 euro (per i soli esemplari difettosi) è il pezzo “principe” della collezione di Pontificio e degli interi Antichi Stati Italiani. Numerosi e sempre garantiti sono gli esemplari che potrete trovare tra le offerte Zanaria: il grigio rosa sia nuovo, a 1.500 euro, che usato, a 1.850 euro, nonché il grigio usato a 4.500 euro, il 10 centesimi angolo di foglio, nuovo con gomma integra, a 2.500 euro a  fronte di una valutazione che supera i 3.600, in aggiunta naturalmente al prestigioso 3 centesimi.