La réclame? E' l'anima del...collezionismo

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Dalle buste parlanti ai francalettere
La pubblicità, si sa, è l’anima del commercio. Oggi come ieri. Non è un caso se i nostri nonni impiegarono persino il sistema postale per promuovere libri, alberghi, biancheria, letti, medicinali da banco, dolciumi. Anche se la scelta non fu immune da critiche, come dimostra la fine che fecero, nel 1925, i francobolli pubblicitari. Messi da parte, invalidati, alcuni dei quali sottoposti a facili ironie (come “L’avete provato?” dell’Abrador, istintivamente associato all’impassibile profilo di Vittorio Emanuele III) o mai usati postalmente (è il caso dell’espresso per gli… scandalosi “Baci” della Perugina). Una serie completa di questa emissione, nuova e quasi tutta integra (lotto 716), è proposta a 6.500 euro nella vendita pubblica che Zanaria Aste organizza il 28 marzo presso la sala “verde” di “Milanofil” (Fiera Milano City, ingresso da via Gattamelata 5).

Il grosso della vendita, sul fronte delle réclame consegnate dal postino, è dato da buste parlanti e francalettere. Nel primo caso sono disponibili tutti i tre tipi di affrancature con numero di serie, usati nel 1877. La versione, cioè, con il 5 centesimi e le due rese franche dal 20 centesimi azzurro e dall’unica conosciuta con l’arancio. La n°1 del Sassone, serie 25, offre un’affrancatura integrativa per altri 15 centesimi ed è viaggiata da Napoli a Salza Irpina. È il lotto 696, che viene proposto ad una base di 35mila euro, contro una valutazione di catalogo pari a 80mila euro che non tiene però conto dell’affrancatura complementare (“Rarissima” Sassone). La n°2, della serie 8, 20 centesimi azzurro fu spedita da Ascoli Piceno per Riolo di Romagna. In asta è il lotto 697; partirà da 10mila euro, sapendo che la valutazione è di 57.500. Senza riscontro è la n°3, di cui si conosce un solo pezzo. Quello, appunto, proposto da Zanaria aste con il lotto 698 a 50mila euro. Appartiene alla serie 45 e transitò fra Bergamo e Como.

Più numerosi, una quindicina, dal lotto 699 al 711, risultano i francalettere offerti, nuovi o usati, comunque applicati sugli speciali moduli.La proposta più eclatante è la 708, che parte da 35mila euro. Talmente rara che nemmeno il Sassone la cita. È il 20 centesimo arancio, usato su documento conservatosi intero, inoltrato nel 1887 da Roma a Scandriglia. Come tutti i francalettere, è perforato con il valore di vendita effettivo (“C18”, ossia 18 centesimi). È meno del nominale, perché doveva essere impiegato esclusivamente sui supporti con i messaggi promozionali. Però, ed è qui la particolarità, la sequenza di forellini risulta speculare e capovolta. Si tratta dell’unica lettera nota di tutta l’emissione con questa varietà di perforazione.

Complessivamente i lotti abbracciano tutte le produzioni italiane, dagli Antichi Stati alle Colonie, con ulteriori aree per estero, lotti e collezioni. Il catalogo è on-line, chi preferisce la versione cartacea può richiederla al numero 02.805.24.27, via fax (02.805.11.86) o via e-mail (aste@zanaria.com).I lotti resteranno in visione dal 16 al 26 marzo presso il negozio di via Santa Margherita 6, Milano che sarà chiuso dal 27 al 29, quando la visone dei lotti continuerà  presso lo stand Zanaria.